Questo articolo ha lo scopo di illustrarti perché se sei un Operatore Olistico o appassionato di metodiche olistiche, a cui piace aiutare gli altri, dovresti evitare di continuare a far parlare del problema i tuoi clienti-utenti attuali e futuri.
A volte gli Operatori del Benessere, fanno questo errore inconsapevolmente o per essere “buoni” o per scarsa esperienza.
L’errore è continuare a far parlare i propri clienti-utenti, del problema !
Ci sono dei meccanismi fisiologici per cui non va fatto.
Non in questo modo.
Spesso accade che persone/clienti di Operatori Olistici che propongono trattamenti ad appuntamenti settimanali o più volte a settimana, abbiano Persone/clienti che ogni volta gli raccontano lo stesso problema, con la stessa precisione della volta precedente e a volte, caricando ancora di più di particolari emozionali, rispetto alla volta prima.
E’ successo anche a me
Mi è successo in passato nel 1999-2000 quando studiavo naturopatia e facevo pratica di iridologia, reflessologia plantare e massaggio metamorifico.
Trovavo persone/volontarie su cui fare pratica ma che di volta in volta, mi raccontavano del problema.
Non quello per cui avevano accettato di farsi fare la reflessologia, per esempio.
Qualche altro problema importante (per loro) e che gli stava causando un momento di infelicità.
A quell’epoca, la vedevo come una cosa positiva che durante la reflessologia, la persona parlasse del problema che la affliggeva.
Mi era stato insegnato che era come una forma di “scarico”, di “catarsi”……
Poi, nel tempo ho capito che …
Può esserlo, solo quando è guidata da domande specifiche che portano la persona a prendere una nuova consapevolezza di se, oppure della situazione o degli altri attori coinvolti.
Per questo, mi stancai ben presto, di stare 30-45 minuti davanti ai piedi della persona e di sentire ogni volta raccontare la stessa storia e quella della volta precedente.
Qualche hanno dopo, quando approfondivo la kinesiologia emozionale classica con degli studi paralleli che con la kinesiologia non c’entravano nulla, capii il perché.
Ho capito che ?
Più continuiamo a raccontare a noi stessi le stesse cose riguardo al problema….o agli altri….. e più rafforziamo le nostre idee e convinzioni rispetto ad esso.
Il problema è che spesso sono sbagliate rispetto alla direzione della soluzione.
Purtroppo a scuola, non ci hanno insegnato a scuola.
Non ci hanno insegnato a utilizzare la mente per risolvere i problemi della vita.
Ci hanno insegnato a risolvere i problemi di matematica e geometria……ma la vita spesso non è logica.
Il buon senso e l’adattamento con cui a volte ci dobbiamo adattare all’imprevedibilità della vita…non hanno basi logiche.
Possiamo utilizzare la logica come tentativo di uscirne….ma spesso è necessario associare il buon senso…..che deriva da quel che “sentiamo” giusto fare per noi, per gli altri, per il bene comune.
Quindi se non sappiamo risolvere il problema…e continuiamo a parlarne come per trovare all’esterno di noi la soluzione, in realtà, stiamo “asfaltando” le nostre neuroconnessioni.
Cosa succede ai nostri neuroni ?
Le nostre cellule cerebrali, si incollano tra loro fino a creare dei circuiti preferenziali, dove le informazioni elettriche passano con più facilità, quando pensiamo al problema.
A forza di raccontarlo, aumenti l’ABITUDINE di farlo.
Più lo racconti e più perdi la cognizione di cercare la soluzione.
In pratica è come se utilizzassi tutte le capacità della tua mente, per continuare a mantenere il problema.
Impossibile o assurdo ?
Si, per chi non ha certe conoscenze.
No, per chi è abituato a valutare la volontà della persona attraverso il TMKP o la Kinesiologia Emozionale RD.
Un esempio
Quando una persona tende a raccontare spesso lo stesso problema e si rivolge a me, la prima cosa che voglio valutare è se c’è la volontà della Mente Non Consapevole a risolvere il problema o a trovare la soluzione.
Se mi ha chiesto aiuto o me lo sta chiedendo, è normale che a livello cosciente, il livello razionale per intenderci, lei voglia superare il problema.
Ma a me, così come tutti gli OperatoriKERD, interessa il livello non cosciente e tutte le disarmonie energetiche che si verificano nel corpo, nella mente e nell’anima della persona, a causa di un modo sbagliato del cervello di processare le informazioni che gli arrivano dall’esterno.
Non perché è sbagliato di per se.
Lo è, perché contiene dei “programmi emozionali irrisolti” con cui si è autoprogrammato in passato e che ora davanti a certe situazioni, gli fanno mettere il pilota automatico e che a te ti fa reagire come non avresti voluto.
Per questo, mi interessa quello che la persona mi racconta solo quel minimo per capire, cosa sta cercando di risolvere.
Una volta fatto, voglio capire cosa vorrebbe o dove vorrebbe andare ( Kine4Coaching).
In modo semplice, come valuto se la sua Mente mi ostacolerà o favorirà il processo ?
Immediatamente, verifico se la sua parte profonda lo ostacolerà o lo supporterà nel trovare la soluzione e nel lavorare in sinergia con tutte le parti della mente, per risolvere il problema.
Come ?
Si fa affermare alla persona:
“Io voglio risolvere questo ….(problema)……entro……(data)…..in modo da vivere la mia vita con più…..(sensazione positiva che vuol provare)….!”
Poi si esegue il TMKP di verifica.
Oppure:
“Io voglio trovare la soluzione più veloce e semplice a questo ….(problema)……entro……(data)…..in modo da vivere la mia vita con più…..(sensazione positiva che vuol provare)….!”
Se conosci il Test Kinesiologico puoi già iniziare a sperimentarlo….l’importante è che tu abbia sufficiente esperienza.
Se ti interessa sperimentarlo anche se non hai esperienza con il TMKP
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