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Non siamo educati a guardarci dentro !!!
 
La scuola ci ha insegnato tante belle cose…a volte utili….a volte un po meno rispetto alla vita quotidiana…ma la pecca più grande è che non ci ha insegnato ad affrontare i problemi.
 
Non siamo stati educati a guardarci dentro e capire il perché…..il vero motivo profondo per cui alcune problematiche si manifestano.
 
Sarà il principio cartesiano, la scienza che vuole che tutto risponda in modo omologato ai dati che devono essere sempre uguali….oppure l’interesse di chi ha un grande interesse nel farci rimanere così….
…ma non essendo stati educati alla crescita interiore…non abbiamo una visione olistica della persona.
 
Pensiamo che un problema al ginocchio sia solo una problema al ginocchio.
Che una mal di gola dipenda solo dal fatto che non abbiamo più le tonsille e quindi siamo diventati più sensibili…..
 
Ma la natura è qualcosa di organizzato molto più complesso dell’approccio a compartimenti stagni.
 
La natura è collaborativa.
Tutto si integra con il tutto.
Tutto fa parte del tutto.
 

Qualunque variazione su una parte del mondo si riflette inevitabilmente anche su altre zone, parti, persone, essere viventi.

Così lo è anche la persona essendo parte di questa natura così meravigliosamente organizzata.
Quando si rompe o rompiamo un equilibrio, la causa non è mai al livello in cui l’equilibrio si è rotto….ossia quello che vediamo.
E’ sempre ad un altro livello.
 
E’ come se ti si spegne la TV perché è andata via la corrente elettrica.
C’è chi pensa subito che si sia rotta la TV…..e chi va in profondità e sentendo all’esterno un basso suono delle sirene dell’antifurto dei vicini di casa….capisce che è andata via la corrente e che la TV sta solo manifestando un effetto-risultato di qualcosa di più profondo.
 
La stessa cosa accade per il nostro benessere.
 
Quando accetti di smettere di guardare solo il sintomo e inizi a osservare anche chi sei tu in profondità, cosa vorresti veramente che in questo momento non riesci ad avere-essere, chi sei costretta ad essere e che non vorresti……..solo allora puoi accedere a capire… che le tue sofferenze esteriori sono in verità sofferenze interiori non espresse e da cui spesso stai fuggendo….evitando di guardarle.
 
Sei sei un persona che ha un approccio olistico, sappi che questo si riflette sui chakra, sui meridiani e altre strutture del corpo.
 
Quando dici che il tuo problema “è il 3° chakra bloccato”….stai ancora guardando la superficie.
Lui è la spia di qualcos’altro…..a te il compito di scoprirlo.
 
Se non sei in grado o non vuoi farlo da sola o non sai come individuare la vera ragione, puoi farti aiutare da un OperatoreKERD tramite la Kinesiologia Emozionale RD a fare un viaggio di decodifica della tua energia bloccata.

 

Anna aggiunge :

Ormai ho perso il conto delle volte che ho ripetuto la frase: “non siamo stati educati alle emozioni, a guardarci dentro, ad ascoltarci, capirci e a conoscerci”.

Mi capita spesso di dirlo a chi si rivolge a me per una sessione, perché quando cominciano a comprendere alcuni meccanismi “usano” questa nuova conoscenza per aumentare il carico (come se quello già presente non bastasse) dei sensi di colpa per gli atteggiamenti assunti (e si finisce poi per parlare anche di colpa e responsabilità, che sono concetti ben diversi, ma nemmeno di questo ci hanno mai parlato…).

Il concetto di “crescita personale” spesso viene frainteso, criticato, deriso, e a volte penso che tutto ciò avvenga perché, nel profondo, se ne ha paura...

Come dice sopra, non siamo stati educati ad affrontare realmente i problemi andando a cercarne la vera natura, ma semplicemente a guardare il sintomo e ad occuparci di quello.

D’altronde, se ho male ad un ginocchio ed è lì che sento il dolore, come posso pensare o credere che ci siano nascoste dietro emozioni che sto reprimendo, desideri che sto nascondendo o chissà cos’altro?

E l’esempio del ginocchio l’ho ripreso dal post perché è capitato a me, un mesetto fa, di dovermi improvvisamente fermare a causa di un fortissimo dolore al ginocchio… che non aveva nulla di strettamente legato alla parte strutturale ma era conseguenza emozionale di una situazione che avevo vissuto poche ore prima.

Il mio collega Matteo Fattori mi ha aiutato a capirne la causa, riportare l’equilibrio e tutto è scomparso.

Ma Anna, allora bisogna smettere di “andare dal dottore”?

No, bisogna imparare ad integrare le cose e cominciare a guardarci come il sistema complesso ma perfetto che siamo.