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Questo articolo l’ho scritto per rispondere alla domanda:
– “La Kinesiologia Emozionale funziona davvero ?”

Ti è utile se stai cercando maggiori informazioni per decidere se prenotare una sessione, oppure se sei un Operatore Olistico che sta cercando di integrare nella sua pratica quotidiana, un metodo con il quale scoprire i blocchi e le emozioni negative che stanno disturbando la persona in profondità e che gli causano una qualche tipo di somatizzazione.

Partiamo dal principio e dicendo solo la verità: in alcuni casi non funziona.
Nonostante tutto quello che puoi aver letto a sostegno, questa è la verità.

Però è importante capire quando non funziona, perché c’è sempre un motivo per il fatto che sia inefficace.

IN QUALI CASI NON FUNZIONA ?

Non funziona quando:

  • La persona ha una aspettativa troppo alta e non realizzabile (se ti manca la cistifellea perché te l’hanno tolta e questo ti causa una cattiva digestione di certi alimenti particolarmente “grassi”, non è che con una seduta di Kinesiologia Emozionale ti ricresce la cistifellea e torna tutto come prima dell’Intervento).Capisco che potresti pensare che questo esempio è troppo ovvio e che nessuno pensa una cosa del genere, ma ti assicuro che in 20 anni di utilizzo della Kinesiologia Emozionale RD ( sono solo 5 anni che la chiamo così), dalle richieste che mi sono arrivate ne ho sentite di cotte e di crude. 
  • La persona non è disposta a lavorare a livello emozionale o su una certa tematica/problematica.
    Ci sono persone che vanno a farsi fare un trattamento solo perché qualcun altro a cui tengono, insiste sul fatto che  “pensino al loro benessere”, che “pensino a prendersi cura di se”, che “si attivino per far qualcosa per se stessi e per migliorare la loro vita”.Queste persone, ad un certo punto, per non sentirsi più dire sempre le stesse cose dalle persone che hanno accanto, vanno da un Operatore di Kinesiologia Emozionale, non con lo scopo di risolvere il loro problema (verso il quale non sono disposte spesso neanche a dirgli la verità sul problema che le ha portate davanti a lui/lei).
    Ci vanno solo per poter dire: “Si! Ho provato a fare qualcosa…ma non è servito!” in modo da tacere tutti quelli che continuamente gli dicono le cose sopra. 
  • La mente subconscia della persona, non vuole risolvere il problema.
    Questa motivazione, alcune persone iper razionali, fanno fatica a capirla.
    Non riescono a capire come ci sia una parte della mente non cosciente che controlla quella cosciente e che non la lascia fare/esprimere/ottenere quello che vuole.
    Queste persone non sanno e spesso non immaginano che il risultato che cercano, porterebbe ad una conseguenza percepita come negativa da parte del “controllore interno” della persona.Ho scritto volutamente percepita come negativa, perché di fatto potrebbe anche essere una situazione positiva…ma la mente subconscia della persone la percepisce come una minaccia ( in base a dei riferimenti registrati nella memoria del passato),
    Se vai avanti nella lettura dell’articolo, scoprirai un caso reale di come su una persona stava agendo una “perdita secondaria” che le non faceva mettere in atto tutte le risorse potenziali per trovare soluzione al problema. 
  • L’operatore non è ben preparato per affrontare quel problema e aiutare la persona a risolverlo.
    Potrebbe essere che ha un livello troppo superficiale di conoscenza, che non ha abbastanza esperienza, che non ha fatto abbastanza pratica, che non ha la competenza necessaria per trattare il problema della persona alla profondità alla quale, lei lo sta custodendo.
    Su questa motivazione al non funzionamento della Kinesiologia Emozionale, gioca un ruolo determinante,
    • il corso o i corsi o il percorso, che ha frequentato.
    • Quanto ha messo in pratica di ciò che ha imparato.
    • Quanto è stato seguito nella fase di apprendimento con la possibilità di risolvere dubbi o domande su casi reali.
    • Quanto è stato supervisionato nella pratica in aula per arrivare a praticare bene e seguire le procedure che da anni, creano risultati.
  • L’Operatore ha fatto un errore di valutazione e la kinesiologia emozionale non funziona perché non è la tecnica-metodica che serve per risolvere quel tipo di problema o da sola non basta. 
       
  • La persona ha una problematica di disturbo che necessità di altre branche sanitarie di supporto o di altre tecniche-metodiche olistiche che lavorino su piani diversi da quello emozionale.
    In questo caso, per fare un esempio pratico, un operatore specializzato in Kinesiologia Emozionale RD ma che ha a suo disposizione anche altre metodiche come la Kinesiologia Applicata Facile per lavorare sul livello strutturale del corpo, o sul livello chimico-biochimico-nutrizionale, oppure sul livello energetico-spirituale, chiaramente è in grado di fornire una possibilità di aiuto diversa e con una completezza senza eguali.

Quindi, avrai compreso che la KINESIOLOGIA EMOZIONALE FUNZIONA, se viene fatta nel modo giusto, con la giusta preparazione, sulla giusta persona, applicando le procedure corrette sul giusto problema da risolvere con la Kinesiologia Emozionale.

Ora ti potrei raccontare ancora delle cose o far leggere altro.
Ma chi mi conosce e ha frequentato i miei corsi, sa che unisco la spiritualità con la parte pratica.
I concetti mi piacciono molto ma solo nella misura in cui funzionano nella pratica.

PER QUESTO NON TI SPIEGHERO’ PERCHE’ FUNZIONA MA TE LO MOSTRO CON UN CASO STUDIO

La sessione di Kinesiologia Emozionale “al volo” con Andrea

L’incontro con Andrea (nome di fantasia per rispetto della privacy) è avvenuto in una situazione particolare: non era il classico cliente che avrebbe contattato un operatore olistico per problematiche di Benessere.

Eravamo all’estero ad un corso di formazione sul Marketing !!!
Eravamo vicini di posto in aula.
In pausa pranzo mi disse che da 3 anni aveva problemi circa la sua ATTIVITà COME IMPRENDITORE.

La sua attività era in calo.
Aveva dovuto mettere in cassa integrazione dei dipendenti come conseguenza del calo di fatturato.
Questa situazione lo faceva sentire in colpa verso questi dipendenti e verso le loro famiglie.

La cosa fondamentale che mi disse e che mi fece pensare alla necessità della Kinesiologia Emozionale

Mi disse che aveva frequentato molti corsi di marketing e che era seguito anche da un Business Coach.

Sapeva molto bene quello che doveva fare per migliorare i numeri della sua attività….ma…..ma non lo faceva.

Mi disse che c’era come una sorta di resistenza interna che lo faceva resistere,  rimandare quello che sapeva che sarebbe stato giusto fare e le decisioni da prendere per migliore l’azienda.

La frustrazione per tutto ciò, lo aveva portato anche a iniziare…il lavoro su di se con una psicologa.

Solo, che lui essendo uno che se non gli arriva la soluzione in modo celere e veloce, tende a cambiare strada perché vede la cosa come inutile dal punto di vista aziendale.

Per cui, dopo 3 sedute con la psicologa, aveva smise di andare.
Il fatto che andava da lei e secondo lui, parlava e basta…mentre lei non dava consigli, suggerimenti, cose da fare per non sentire più questa frustrazione o risolvere subito il suo rimandare le cose da fare in azienda, secondo lui era una perdita di tempo.

Il secondo giorno del corso, nella pausa pomeridiana, si stava lamentando del fatto che sarebbe tornato a casa con tante nuove cose da applicare per migliorare la sua azienda.
Ma….poi disse:
“Speriamo che non faccio come le altre volte che poi abbandono tutto!
Mi piacerebbe avere successo ma forse non ci sono portato”

Questa affermazione mi colpii molto e gli chiesi immediatamente:

“Cosa significa per te successo? Me lo spieghi meglio ?”

Lui:
“Per me il successo è avere una azienda che va bene, che cresce costantemente in fatturato…anche se poco…ma in modo costante…
…quella crescita che mi porterebbe ad avere bisogno di espandermi e assumere persone invece di licenziarle!”

ORA LE COSE MI ERANO CHIARE E GLI PROPONGO UN TEST KINESIOLOGICO DI VERIFICA

Il giorno prima, avevamo parlato della Kinesiologia Emozionale RD perché Andrea era totalmente ignaro di queste cose.

D’altronde lui era un imprenditore e la sue giornate erano fatte di numeri, fatturato, produzione, soddisfazione dei clienti, tasse, problemi da risolvere, cassa da aumentare.

Gli propongo di eseguire un Test Kinesiologico di Valutazione della Coerenza tra mente conscia e quella non consapevole.

Inizio le procedure e per non fartela troppo lunga, arrivo subito al sodo:

Quando affermava a voce alta:

  • “Io voglio avere successo”:  il suo corpo segnalava STRESS ENERGETICO-NEUROLOGICO che si manifestava con la debolezza di un muscolo che prima era forte al test kinesiologico;
  • “Io NON VOGLIO avere successo”: il suo corpo segnalava ASSENZA DI STRESS ENERGETICO-NEUROLOGICO che si manifestava con un muscolo che RIMANEVA forte al test kinesiologico.

COSA VUOL DIRE ?

 Andrea, non voleva avere successo in azienda e con l’azienda !

Una parte della sua mente non consapevole lo stava sabotando.

Essere sabotato, vuol dire che veniva fermando e in alcuni casi bloccato rispetto a quello che sapeva essere utile fare, da una parte della sua mente a cui non aveva accesso in modo razionale con la conseguenza di non riuscire a capire il perché questo accadeva.

Ecco svelato il perché di quello che lui non si riusciva a spiegare.

Gli chiedo:
“Cosa ti succederebbe se avessi troppo successo ?”

La sua risposta è stata un veloce “Non lo so.”

Allora continuo:
“Prova ad immaginare di avere tutto il successo che la vita, il tuo Dio o l’Universo ti possano dare.
Cosa ti succederebbe se avessi tutto questo successo ?”

Dopo un attimo di pausa, arriva la sua risposta:
“Non avrei più tempo per me e soprattutto per la mia famiglia…..i miei figli mi vedrebbero di meno e sentirebbero la mia mancanza.
Mia moglie…si lamenterebbe che non ci sono mai.
…lo fa anche adesso….ma sai, azienda più grande…più impegni…più cose da gestire…più tempo per il lavoro…

…….e meno per lei.

Sai io sono un tipo geloso e ho paura che mi metta le corna se io non ci sono mai!”

Quello che aveva detto era molto chiaro rispetto alla “perdita secondaria”.

Procedo con i test Kinesiologici facendogli affermare:

  • “Il successo mi rovina la famiglia!”
    Reazione del corpo: FORTE -> VERITA’ SOGGETTIVA SUBCONSCIA;
  • “Il successo rovina la mia relazione con mi moglie e la perdo!”
    Reazione del corpo: FORTE -> VERITA’ SOGGETTIVA SUBCONSCIA.

Questi test confermavano che anche a livello di mente subconscia, quello che aveva raccontato poco prima era la sua realtà interiore.

Per non far avverare questi timori, una parte di Andrea bloccava il suo “fare” tutto ciò che lo avrebbe portato ad avere successo aziendale.

E’ inutile che ti dica che immediatamente, mi chiese cosa si poteva fare.

Tiro fuori l’Ipad che avevo con me e accedo alle SCHEDE OPERATIVE del protocollo di Kinesiologia Emozionale RD.

Con questo materiale e i Test muscolari, esce fuori che alla base di queste Convinzioni c’era un Programma Energetico Disfunzionale che aveva a che fare con:

Emozioni Irrisolte da Conflitto di movimento

Cosa significa ?
Significa che c’era una disarmonia che aveva a che fare con una percezione alterata del poter fare quello che voleva e di essere libero da qualsiasi impedimento nel muoversi nella direzione che sceglieva o che disiderava.

Non entro troppo nel tecnico per non andare a snaturare lo scopo dell’articolo che ti ricordo è quello di mostrarti con un caso studio che ti fa vedere come la kinesiologia emozionale funziona.

Continuiamo i Test e troviamo coinvolto il 7° chakra: aveva rallentato la sua capacità di elaborare le informazioni in modo equilibrato e armonico a 30 anni.

Cosa gli raccontano i suoi 30 anni ?

Quando gli chiedo cosa gli ricordano i suoi 30 anni in relazione a questa situazione che è venuta fuori dal test, mi dice:
“In quel periodo stavo facendomi le ossa, andando in azienda da un altro imprenditore anziano che mi stava insegnando un sacco di cose.
Io sono di origini umili e mio padre ha sempre fatto l’operaio.
Non avevo cultura imprenditoriale.
Questa persona mi ha preso sotto la sua ala protettiva e mi ha insegnato tutto quello che so e ho imparato sull’attività aziendale.

…purtroppo, in quel periodo ho iniziato a togliere tempo alla mia prima moglie e a mia figlia…
…in particolare mia moglie…ha iniziato a sentirsi trascurata e cercare altrove delle attenzioni…
…solo che non mi ha tradito nel senso di scappatella e via…si è proprio innamorata di un altro e lì ho capito di averla persa per sempre !
Stava in casa ma era sempre con la testa da un altra parte…. fino al giorno che di comune accordo, l’ho rispedita dai genitori per avere il tempo di capire cosa volesse fare della sua vita…”

Mentre mi racconta questo, siccome era rimasto poco tempo prima di rientrare in sala dalla pausa del corso, per fare prima lo tratto sul 7° chakra con Quanti-Ka .

Poi, gli faccio ripetere
“Io voglio avere successo!” e il test mi fornisce come dato che ancora è debole.
Faccio una verifica con altra procedura e trovo che le emozioni irrisolte con il conflitto di movimento sono quasi risolte ma manca ancora qualcosa.

Procedo con i Test e comunica:

Emozioni Negative da Conflitto di Comunicazione

Ha a che fare con il non essere capiti per quel che siamo e per quello che vogliamo comunicare.

Mi racconta che è vero.

Quando parla con altre persone di numeri aziendali o deve mostrare che l’azienda non sta andando bene o come vorrebbe, si sente un buono a nulla.
“Mi sento sbagliato”

“Mi sento come se facessi il lavoro sbagliato e il fare l’imprenditore non fosse la mia strada”.

“Ho paura che se continuo a fare quello per cui non sono capace o sono sbagliato, ci sia qualcosa che mi punisce e sono costretto a pagarne le conseguenze.”

Vedo che dalla sua espressione ha molto chiaro a cosa si riferisce questa emozione che sta vivendo.

Il test indica che questa cosa è memorizzata e influisce sul 3° chakra.

Intanto, arriva la comunicazione che occorre rientrare in sala perché il corso sta di nuovo iniziando.

Mentre camminiamo e rientriamo a riprendere posto, tratto con Quanti-Ka la soluzione del Conflitto di Comunicazione sul 3° livello del 3° Chakra.

Una volta a sedere, gli chiedo come si sente perché avevo terminato il trattamento.
Mi risponde che è strano perché si sente leggero e con tanto entusiasmo dentro.

Come se avesse ritrovato l’entusiasmo di fare.

…… Dopo qualche 1 mese…

Gli scrivo su whatsapp per salutarlo e per sapere come sta andando .
Se sta applicando quello che abbiamo imparato al corso e se mi gira gli appunti di una certa parte perché io gli avevo presi in modo confuso avendoci aggiunto delle mie conclusioni personali, in mezzo.

Dopo le prime righe, gli chiedo se possiamo sentirci telefonicamente.

In pausa pranzo, lo chiamo e scopro una persona molto diversa e che finalmente, stava facendo quelle cose utili all’azienda che prima non aveva il coraggio di fare.

Stava definendo l’entrata in azienda di un socio.
Aveva già inserito un esperto di marketing a cui aveva delegato tutta una parte dell’attività.
Ti assicuro che per un “controllore” come lui, uno che non delegava niente, già è un risultato non indifferente.

Mi disse che a causa di questo, aveva deciso di passare anche più tempo a casa con moglie e figlia e che riusciva a godersi quel tempo senza l’ossessione dei problemi aziendali.

Ma la cosa più importante, è che aveva ritrovato la fiducia e da quello che mi diceva…era certo di poter riportare l’azienda da in attivo e di poter mantenere i dipendenti che prima erano in cassa integrazione.

Sono passati 3 anni

Con Andrea mi sento 2 volte l’anno e l’azienda va bene.

Non solo ! Da 1 anno a questa parte, quando ha un problema o delle emozioni negative su aspetti che condizionano la sua attività, chiama una Operatrice di KERD e va a farsi fare una sessione per cercare di risolvere il prima possibile e non avere sospesi interiore che lo bloccano sia in campo aziendale che nella vita privata.

Ora ti faccio la domanda: secondo te la Kinesiologia Emozionale funziona o non funziona ?  😀

Ti interessa accedere GRATIS a VIDEO e CONTENUTI sul Test Muscolare Kinesiologico e sulla Kinesiologia Emozionale (metodo RD) ?